domenica 4 agosto 2013

Uomo a rendere



Essere fatti è un’esperienza comune: essere costituiti da ciò che viene incontro, dai fatti e dagli oggetti, dalle persone. L’uomo è costituito dal reale ed il reale converge in qualcuno che è già qualcuno, qualcosa: queste due cose, insieme. Perciò, l’uomo è mistero a se stesso: egli è ed è fatto; il suo valore è nativo ed insieme frutto dell’amore di qualcuno. L’uomo ha bisogno di essere amato e di lasciarsi amare, perché il valore nativo è nella storia per qualcuno che lo ama e che quel valore gli conferisce, nell'esistere.
E quando la vita finisce, ciò che l’uomo è stato finisce, perché non c’è uomo senza tutto ciò che l’uomo è: niente di meno, rispetto a quello. E quando la vita finisce, ciò che l’uomo è stato rimane, perché ogni gesto e ogni parola, ogni istante ed ogni incontro, sono eterni: dopo l’uomo la storia è nuova e nella novità della storia vive l’uomo eternamente: anche se il sole muore, anche se le piramidi d’Egitto e l’Universo intero si dissolvono. Il valore e l’amore dato e ricevuto ed accolto restano insieme con lui, suggellando un’eternità che non potrà più fare a meno di loro.

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