domenica 15 maggio 2016

Scritture, exoterismo e Fede

Per la Chiesa, diversamente da altre confessioni cristiane, la comunità viene prima delle Scritture in senso cronologico, poiché Essa ne è l'autrice. Le Scritture sono una massa di documenti eterogenei le cui funzioni sono state ricomprese di volta in volta da chi ne detenesse la custodia, e proprio per questo è la Chiesa l'autentica depositaria dei motivi (e con essi delle interpretazioni) "spirituali" per cui Esse siano state da Lei conservate e tramandate. Anche se le Scritture fossero nate come testi storici che parlano di chicchessia, oggi è la lettura della Chiesa, ad illustrare quali riflessioni sia possibile trarre, in merito alla di lei esperienza della vita e del Sacro, da quei testi: in questo senso, la comunità precede le Scritture anche in senso ontologico.
Diviene facile rispondere, dalla prospettiva cattolica, anche alla più insidiosa delle obiezioni di Biglino, che recita: "se alcuni passi vanno interpretati letteralmente ed altri allegoricamente, si può sapere quale sia il criterio scientifico per distinguere i due casi?". Dal momento che è la Chiesa ad avere stabilito quali libri accettare, perchè accettarli ed in quali termini accettarli, se si ragiona sul canone cattolico la risposta è: il criterio scientifico per distinguere i due casi di cui sopra è il Magistero.
Se qualcuno (la Chiesa) prende dei testi di qualcun altro (gli ebrei) per illustrare una propria esperienza del Sacro, è chiaro che: 1) è del tutto irrilevante l'uso che i legittimi proprietari facessero di quel testo; 2) è colui che propone quei testi come esempio per illustrare la propria esperienza, a saper dire in che termini leggerli per cogliere ciò che lui volesse con essi trasmettere. Se ci si pensa, è come quando le ragazzine riportano sul diario le frasi delle loro canzoni preferite: non è assolutamente detto che le contestualizzino negli stessi termini in cui le intendesse l'autore e neppure conta niente che sia così...se si vuole capire il cuore di quelle ragazzine, tocca leggere quelle canzoni come loro (e non gli autori) le abbiano intese.
Detto questo, è chiaro invece che, nei casi in cui una confessione religiosa (luterani o Testimoni di Geova, ad esempio) fondasse la propria dottrina non su un'esperienza comunitaria come la Successione Apostolica (la quale abbia solo in un secondo tempo preso a prestito dei testi per raccontarsi), ma su un libro ad essa preesistente, allora il senso originale di quest'ultimo risulterebbe determinante per la credibilità di quella stessa confessione.