mercoledì 24 febbraio 2016

La quadratura dei cerchi

Un "Cerchio Sacro" è una cosa ben diversa da un cerchio magico. Il cerchio magico è un qualunque contesto di dominio in cui la realtà sia sospesa a favore delle leggi vincolanti, indiscutibili ed unilaterali (dogmi) del mago. Un Cerchio Sacro è invece un setting simbolico-energetico nel quale interagire in modo proficuo e sicuro con le forze "divine" che costituiscono il reale. La collocazione geografica, l'orientamento solare ed il rito di consacrazione dell'aula liturgica, nel Cattolicesimo, sono un tipico esempio nostrano di produzione d'un Cerchio Sacro, il quale in quel caso viene definito da 12 croci perimetrali, sigillate col Sacro Crisma dal Vescovo, sotto ciascuna delle quali è acceso un lume dal Fuoco Sacro del Cero Pasquale. Al centro del Cerchio Sacro sta l'altare operatorio, che nel caso cattolico deve reggersi su una pietra fondativa nella quale sia incastonata la reliquia d'un santo (nella basilica di Assisi, in asse con gli altari è posta, nel sottosuolo, direttamente LA TUMULAZIONE, di San Francesco e di suoi 4 compagni - segno del Cristo tra gli evangelisti, che a sua volta riprende l'immagine del sole e delle sue quattro "stazioni" cardinali quotidiane). Il "segno di croce" fatto con l'acqua benedetta è il rito con cui ci si purifica per accedere al Cerchio Sacro (è perciò ch'esso va fatto solo entrando e NON anche uscendo dall'aula, quando invece si rende omaggio all'altare): quindi, se l'aula liturgica è un setting simbolico-energetico per l'interazione con le forze cosmiche, va da sé capire come mai usarla per concerti, attività ludico-conviviali e chiacchiere sguaiate appaia DEL TUTTO inopportuno, in quanto azione capace di DISTRUGGERE le sottili vibrazioni "spirituali" della sua sacralità. Per lo stesso motivo, il turismo entro le aule liturgiche andrebbe forse gestito in tutt'altra maniera da quella cui oggi si è abituati.

In giro, oggi, si avverte una gran confusione non solo sulla differenza tra cerchi magici e Cerchio Sacro, ma anche sulle modalità d'apertura di quest'ultimo. Il Cerchio Sacro si apre principalmente attraverso la Fede (che è un determinato modo d'avere, per così dire, "presenza di spirito"...da non confondersi con la "credenza") dell'operatore, convogliata "simpaticamente" od omeopaticamente, attraverso l'uso rituale di simboli tradizionali apotropaici o riferibili a contesti ed energie significanti. L'apertura del Cerchio Sacro, ossia del setting simbolico-energetico per le operazioni cultuali, fa leva su funzionamenti energetici di tipo fisico che sfruttano le corrispondenze fra realtà apparente e coscienza percettiva. L'uso wiccano di feticci tramite i quali richiamare i cosiddetti spiriti elementali per un uso autodifensivo superstizioso ed emozionale, pare la degenerazione d'una tradizione ben più seria e finalizzata all'Esperienza del Sacro.

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