Tutto dipende
dal Dio. Tutte le cose respirano del Suo respiro e il Suo respiro le sostanzia.
Le cose, però, si sostanziano a vicenda: l’argilla sostanzia il mattone e il
mattone sostanzia la casa e la casa sostanzia la madre. La madre sostanzia il
Mondo ed il mondo sostanzia Dio, senza confondersi con Lui. La volontà e la
potenza e la volontà di potenza sono
un problema umano: per l’uomo, esse sono male. La volontà umana è l’espressione
di una riduzione del mondo a ciò che si vede in un dato momento; la potenza
umana è una risorsa finita, che consuma chi la spende senza mai ricevere aiuti
dall’esterno. La volontà di potenza umana è un modo per l’uomo di restringersi
assieme al mondo sempre più piccolo che coglie: di consumarsi assieme alle
proprie energie, alle quali attinge in forma esclusiva per esercitare un
dominio che non gli è possibile esercitare. La volontà del Dio è il respiro del
mondo: essa sostanzia le cose e le cose sono il suo significato. La potenza del
Dio è il mondo, inesauribile come Colui che gli dona fiato; la volontà di
potenza del Dio è l’esistere, il nascere e il morire, la pioggia ed il sole sui
ladri e sui santi, l’argilla e il mattone, la casa e la madre. Chi cerca la
volontà del Dio cerca il senso della realtà e chi cerca il senso della realtà è
colui che si lascia compromettere da essa. Giocarsi sulla realtà significa
inseguire il proprio essere nell’essere di tutte le cose: significa
sacrificarsi alla Dea per ritrovarsi in dono, da eroi.
BIBLIOGRAFIA
di riferimento:
GALIMBERTI U., La terra
senza il male, Feltrinelli,
Milano 2009;
GRAVES R., La dea bianca, Adelphi, Milano 2009;
NIETZSCHE F.W., Così parlò Zarathustra, Newton Compton, Roma 2006;
PANIKKAR R., I VEDA Mantramañjarĩ, a cura di M. C.
Pavan, BUR, Milano 2005;
SEVERINO E., Téchne – Le radici della violenza, BUR, Milano 2010;
STEIN E., La ricerca della verità. Dalla fenomenologia alla filosofia cristiana,
a cura di Angela Ales Bello, Città Nuova, Roma 1993.
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