venerdì 23 febbraio 2018

Animali "energetici" e come trovarli

Per affrontare correttamente l’argomento dell’uso evolutivo del simbolismo animale, occorre anzitutto distinguere fra tre categorie: 1) animali totemici, 2) animali guida e 3) animali di potere.

1) “Totem” è un termine che, in Europa, può essere utilizzato soltanto impropriamente, dal momento che si trova strettamente legato alle civiltà nord-americane preesistenti alla conquista da parte dell’uomo bianco: esso presuppone una concezione animista della realtà che prevede l’esistenza di un Grande Spirito cosmico, il quale si declina in una miriade di forze che si manifestano all’uomo sotto la forma di ogni ente ch’esiste. Se, per compararci ad un lessico europeo, accettassimo di paragonare il Grande Spirito all’Anima Mundi dei pensatori rinascimentali, potremmo intendere gli animali totemici come quelle sue particolari declinazioni "incarnate" nelle peculiarità comportamentali e percettive di una data famiglia di sangue, piuttosto che di un dato popolo: un po’ come gli animali araldici che, in Europa, descrivono l’indole di una stirpe svettando dagli scudi di ciascuna linea genealogica familiare. L’animale totemico non è mai soggettivo, riguardando sempre una linea di sangue od una stirpe od un popolo od una determinata civiltà: l’aquila è l’animale totemico del senato romano, mentre la lupa è l’animale totemico del popolo; il picchio è l’animale totemico dei piceni stanziatisi nelle Marche prima ancora della nascita di Roma, tant’è vero che, ancora oggi, la Regione lo porta disegnato sulle proprie insegne; il grifone bicefalo fu l’animale totemico dei Romanov, ecc.

2) L’animale guida è una figura che rientra nella medesima concezione animista già descritta e parimenti, indica una specifica energia in cui si declina verso l’uomo l’Anima Mundi: mentre l’animale totemico indica però l’indole collettiva di un dato gruppo umano, legato da una certa discendenza di sangue o da una certa psicologia sociale dovuta alla comune appartenenza culturale, l’animale guida definisce una energia di cui lo sciamano si giova per viaggiare tra i mondi sottili, allo scopo di portare a termine la sua funzione sociale. In un viaggio sciamanico, l’animale guida si offre all’operatore come quella specifica energia in grado di orientarlo nel suo operato: lo sciamano potrà in un caso invocare diversi animali guida a seconda delle operazioni che andrà a compiere oppure, in un secondo caso, si gioverà di un solo animale guida che con la sua simbologia, esprima su quali atteggiamenti il singolo sciamano possa fare leva, data la sua soggettività.

3) Gli animali di potere si dividono in due sotto-categorie ricalcanti, per certi aspetti, i due atteggiamenti che, si è visto, lo sciamano può assumere verso gli animali guida ed anche questi simboli si rifanno alla concezione animista. 3a) la prima categoria di animali di potere include quelli che stanno al soggetto come gli animali totem stanno ai gruppi: ogni soggetto scopre nella sua vita un animale di potere e nel confronto con le caratteristiche di questo, scopre progressivamente le proprie qualità intrinseche, ma spesso a lui stesso sconosciute: gli animali di potere di questo tipo accompagnano il soggetto dalla culla alla bara e non sono in alcun modo sostituibili, facendo talmente parte della persona da esserne in pratica l’alter-ego; 3b) la seconda categoria di animali di potere include quelli che, in qualche modo, si manifestano al soggetto in determinati periodi, per illuminarlo simbolicamente sulla circostanza ch’egli vive in quel momento: essi possono illustrare un atteggiamento temporaneo del soggetto, così come l’atteggiamento più opportuno da tener in una data situazione, così come la situazione stessa nelle sue qualità energetiche.

Come si individuano gli animali simbolici dei tre gruppi? Esistono sostanzialmente due metodi, uno di tipo epifanico, con l’incontro reale di un certo animale in circostanze rilevanti ed uno di tipo meditativo.

Nel primo caso, il soggetto incontra fisicamente l’animale in un contesto significativo come ad esempio, nella ricerca del proprio animale di potere personale (3a), la circostanza di essersi recato appositamente in un luogo selvaggio in modo rituale (cioè affrontandovi preghiere, digiuni, silenzi ecc.), al fine di vedersi comparire davanti un animale che segnali il suo valore simbolico attraverso un comportamento significativo per il cercatore stesso. Un altro modo “epifanico” d’incontro con animali energetici, stavolta sia totemici (1) che appartenenti ad entrambe le sotto-categorie “di potere” (3a-b), riguarda quegli avvenimenti che Jung chiama sincronicità: il cercatore sta pensando o facendo qualcosa inerente il suo percorso, l’auto-comprensione di se stesso e/od eventi e dinamiche tipici del suo gruppo ed in più di un’occasione, si verifica la concomitante apparizione di uno specifico animale: in questo caso, il soggetto comincia, con il susseguirsi delle coincidenze fra agito/pensato ed apparizioni, a riconoscere un nesso di valore simbolico e chiarificatore, fra i due fenomeni apparentemente slegati fra loro.

Il secondo metodo, più frequente, è quello utile a riconoscere animali energetici di tutte quante le tre categorie (totemici, guida e di potere “a+b”): tramite un viaggio sciamanico od un’opportuna meditazione, anche guidata dalla voce di un soggetto esterno, il cercatore entra in contatto con l’immagine mentale di un animale, del quale poi dovrà andare ad indagare le caratteristiche, al fine di ottenere un responso utile.

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